Ridurre i consumi non è più un esercizio di buona volontà, ma una scelta industriale che influenza margini, rating bancari e posizionamento di mercato. Dal 2025 l’Europa impone nuovi obiettivi di riduzione dei consumi finali attraverso la Direttiva (EU) 2023/1791: che deve essere recepita nel diritto nazionale entro l’11 ottobre 2025. La direttiva stabilisce un obiettivo vincolante di riduzione del consumo energetico dell’UE dell’11,7% entro il 2030 rispetto alle proiezioni del 2020. Prevede inoltre obblighi annuali di risparmio energetico, con un aumento progressivo che raggiunge l’1,9% per il periodo 2028-2030. Questo rende l’efficientamento un requisito per autorizzazioni, bandi e finanza agevolata. Per le imprese, questo significa dover dimostrare, con dati tracciabili, come l’energia viene impiegata e quali interventi riducono sprechi ed emissioni.

Che cosa intendiamo per efficientamento energetico in azienda

Parliamo di un processo strutturato che combina interventi tecnici (revamping impianti, recuperi termici, sistemi di regolazione) e ottimizzazioni gestionali (contratti con quotazioni bilanciate, monitoraggio continuo, diagnosi periodiche). Il traguardo non è solo il risparmio immediato, ma la creazione di una baseline energetica certificata, utile per attestare i progressi nei report ESG e nei bilanci di sostenibilità richiesti dalla CSRD. In concreto, efficientare significa integrare sensori IoT, software di analisi dei carichi e logiche di “energy orchestration” che modulano i consumi in tempo reale.

Obblighi e incentivi in vigore a giugno 2025

  • Diagnosi energetica obbligatoria (D.Lgs. 102/2014 aggiornato) per grandi imprese e aziende energivore ogni quattro anni.
  • Piano Transizione 5.0: operativo per il biennio 2024-2025, offre un credito d’imposta fino al 45 % per investimenti che tagliano almeno il 3 % dei consumi di sito o il 5 % dei processi interessati, fruibile fino al 31 dicembre 2025.
  • Decreto Efficienza Energetica 2024: contributo diretto sulle spese di upgrade impiantistico e sistemi di monitoraggio, con graduatoria MIMIT-MEF pubblicata annualmente. È importante notare che, in linea con la Direttiva (UE) 2024/1275, dal 1° gennaio 2025 non saranno più offerti incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

Queste misure trasformano l’efficientamento in un investimento ad alto ritorno, purché la documentazione tecnica sia redatta secondo le norme UNI CEI 16247 e presentata in tempo per l’accesso agli incentivi.

L’offerta Eccum: dal contratto alla riduzione dei kWh

Eccum opera come broker energetico e partner tecnico:

  1. Analisi consumi e curva di carico: lettura bollette e dati di misura per definire la baseline.
  2. Contratti a rischio bilanciato: mix di fixing e opzioni flessibili che bloccano la quota di consumo nei momenti di mercato favorevoli, riducendo l’esposizione alla volatilità.
  3. Diagnosi energetica UNI CEI 16247: team interno + rete di esperti per individuare quick-win e interventi strutturali, con stima puntuale dei payback.
  4. Monitoraggio continuo: dashboard cloud che confronta in tempo reale consumi, costi e KPI di efficienza; alert automatici su scostamenti e nuove opportunità di mercato.
  5. Gestione incentivi: dossier tecnico-economico per crediti d’imposta Transizione 5.0, certificati bianchi e contributi MEF, con rendicontazione conforme ai requisiti CSRD.

Grazie a questa filiera integrata, l’azienda ottiene un taglio medio dei costi energetici compreso tra l’8 % e il 20 % già nel primo anno, con evidenza certificata da report mensili validi per stakeholder finanziari e supply-chain.

Strumenti digitali per il controllo in tempo reale

La diagnosi iniziale vale poco se non è seguita da un monitoraggio continuo. Per questo Eccum integra piattaforme IoT capaci di acquisire dati dai misuratori di campo (elettrici, termici, aria compressa) e di visualizzarli su dashboard cloud. Il software calcola in automatico KPI come kWh/pezzo, kWh/m², ton CO₂e produzioni – parametri richiesti dagli standard UNI CEI 16247-5 e dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) introdotti dalla CSRD. In caso di scostamenti superiori al 5 % rispetto alla baseline, il sistema invia alert e propone azioni correttive, riducendo gli sprechi prima che si trasformino in costi di bolletta.

Strategie operative: dal contratto al kilowattora risparmiato

  1. Rifasamento e power-quality: compensazione automatica cos φ, eliminazione armoniche e bilanciamento fasi per tagliare oneri di rete.
  2. Recupero calore di processo: scambiatori ad alta efficienza applicati a compressori e forni industriali; pay-back medio 18 mesi.
  3. Ottimizzazione contrattuale: Eccum applica logiche di fixing modulare (blocchi di energia a prezzo fisso su percentuali definite) combinate con quote indicizzate; si riduce l’esposizione alla volatilità spot e si sfruttano i ribassi di mercato.
  4. Demand response: modulazione carichi non critici in fasce di picco; remunerazione tramite mercati MSD e UVAM.

Incentivi attivi nel 2025 e gestione documentale

StrumentoBeneficio economicoRequisiti principaliCome li gestisce EccumRiferimento normativo
Credito d’imposta Transizione 5.015-45 % dell’investimentoRiduzione consumi ≥ 3 % sito o 5 % processoDossier tecnico, asseverazione, caricamento su piattaforma MIMITArt. 38 D.L. 19/2024, L. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), DM 24/07/2024 MIMIT
TEE – Certificati bianchi250-300 €/tep riconosciuti per 5 anni (al 10/06/25, il prezzo medio ponderato era di 245,65 €/tep)Risparmi addizionali, dimensione min. 20 tep/annoPratiche al GSE, monitoraggio misureSchema di decreto TEE 2025-2030, D.D. MASE n. 15 del 20/05/2025 (GU n. 122 del 28/05/2025)
Decreto efficienza 2024Contributo a fondo perduto 20-30 %Interventi su impianti + sistemi BACS; esclusione caldaie fossili dal 2025Domanda «sportello» MEF, rendicontazioneL. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), D.M. 06/08/2024 (GU n. 208 del 05/09/2024)
Fondi BEI Green IndustryTasso agevolato < Euribor + 0,40 %Piano riduzione CO₂ allineato a EED 2023/1791; Business plan ESG, attestazione emissioni; copertura finanziaria min. 25%Business plan ESG, attestazione emissioniDirettiva (UE) 2023/1791 (EED)

Esempio di caso pratico gestito da Eccum: manifatturiero plastico a Verona

  • Consumo iniziale: 11 GWh/anno, fattura 2,9 M€.
  • Interventi Eccum: fixing 70 % consumi Q3-Q4 2025, rifasamento 1 MVA, recupero calore da presse.
  • Risultato certificato: -16 % kWh, -540 t CO₂e, risparmio 410 k€ anno 1; credito Transizione 5.0 pari a 315 k€.
  • Pay-back: < 10 mesi netto incentivi. Report condiviso con banca finanziatrice per migliorare il rating ESG.

Efficientamento come leva ESG e competitiva

Ottimizzare la bolletta è solo l’inizio: i dati di saving alimentano gli indicatori ESRS E1-5 richiesti nei bilanci di sostenibilità, migliorano il punteggio nelle gare private e nei questionari CDP/SBTi, e riducono il costo del capitale. Con Eccum l’energia smette di essere un centro di costo imponderabile e diventa una variabile strategica, gestita da esperti che parlano la lingua della finanza e della normativa.

Passa all’azione

Contatta il team Eccum, carica le ultime bollette e ottieni in 72 ore un piano di efficientamento con stima dei risparmi e degli incentivi attivabili. La consulenza iniziale è gratuita: il primo passo per trasformare ogni kWh risparmiato in vantaggio competitivo.